La ferrovia Novara-Varallo ha rappresentato una vera svolta nella storia di Varallo e di tutta la Valsesia. A metà dell’Ottocento i trasporti erano soltanto affidati alle diligenze, carrozze coperte capaci di portare una decina di persone assiepate su tre o quattro file di scomode panche di legno trainate da due o quattro cavalli.
Per scendere da Varallo fino a Novara o Vercelli erano necessarie almeno sei ore e tutto dipendeva dallo stato delle strade. A Varallo diverse società gestivano il trasporto verso i paesi della valle e della pianura. La partenza avveniva in piena notte o alle prime ore del mattino: la prima diligenza per Alagna partiva da Varallo alle 5 per giungere ai piedi del Monte Rosa non prima delle 10; poi seguivano alle 6 le carrozze per Fobello e Rimasco. Inoltre, una moltitudine di carri e carretti percorrevano incessantemente le strade della valle trasportando merci e generi alimentari di ogni tipo.
Il primo ad ipotizzare una linea ferroviaria Novara-Varallo fu nel 1857 l’ing. Giuseppe Antonini. Nel 1863 l’ing. Giulio Axerio, interessato al trasporto di materiale di estrazione (nickel, che veniva ricavato vicino Locarno) propose un analogo progetto. In quegli anni furono avanzati vari progetti, ma trovando sempre ostacolo nella difficile raccolta dei fondi per la realizzazione e anche nella non facile individuazione di accordi per i paesi da attraversare.
Nel 1874 però l’annuncio dell’idea di una linea Vercelli-Gattinara-Borgosesia servì per smuovere la situazione e riportò in auge il progetto della Novara-Varallo. Grazie ad una nuova legge volta al miglioramento e al completamento delle linee ferroviarie del Nord Italia, nel 1879 si iniziò una vera progettazione della linea, firmata dall’ing. Cesare Rota.
La Varallo-Novara fu finanziata dalla Legge 29 luglio 1879, n. 5002, detta Baccarini dal nome del Ministro dei Lavori Pubblici del periodo. Si decise di derivare la linea dalla stazione di Vignale, utilizzando quindi il tronco della ferrovia Arona-Alessandria tra questa cittadina e Novara, costruito nel 1855. I lavori furono condotti dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo che aveva la competenza sulla cosiddetta Rete Mediterranea. Il collegamento tra Novara e Varallo è lungo 54 chilometri di cui 30 percorsi in pianura con scarsa pendenza; molte sono le opere realizzate per permettere il posizionamento dei binari: 5 gallerie e 7 ponti e viadotti.
Il 22 febbraio 1883 si inaugurò il primo tronco, tra Romagnano Sesia e Vignale, lungo 25,80 chilometri. Il 6 novembre 1884 si aprì la linea fino a Grignasco, lunga 7,12 km, mentre Borgosesia fu raggiunta lo stesso giorno dell’anno successivo con un tronco lungo 5,60 km. Il 26 marzo 1886 il treno di collaudo entrava in Varallo, mentre l’11 aprile la linea veniva ufficialmente inaugurata. La città era in festa e brulicante di gente proveniente da tutte le valli. Alle 11,20 del mattino il primo fischio prolungato all’uscita della galleria del Monte Scopelletto annunciava l’arrivo della vaporiera composta da ben 35 vagoni! Nonostante l’evento eccezionale, la primavera valsesiana non fece sconti: la giornata era piovosa e con forti tuoni e lampi: per questo motivo non ci sono testimonianze fotografiche di questo avvenimento epocale.