Il Ponte Antonini di Varallo visto dal sagrato della chiesa di San Giacomo
Uno dei luoghi più caratteristici di Varallo, il ponte sul torrente Mastallone divide a metà la città: sulla destra orografica del corso d’acqua il nucleo originario di Varallo Vecchio alle pendici del Monte Vaso; sul versante opposto del torrente Varallo Nuovo, il nucleo meno antico ma più ricco di antiche vie, palazzi, chiese e del tessuto urbano che ha contraddistinto la città nei secoli.
Si parla di questo ponte in uno dei documenti più antichi che riguardano la città: nel diploma di Corrado II imperatore del 1025 viene menzionato un “ponte de Varade”.
I documenti fissano nell’anno 1415 l’avvio dei lavori di costruzione del nuovo ponte a tre archi con una forma “a schiena d’asino”, che rimase l’unico collegamento tra le due parti di Varallo per oltre quattro secoli! Diventato però stretto e problematico per il grande traffico di carri che risalivano la valle, nel 1863 si giunse quindi alla costruzione di un nuovo ponte a due arcate, sorto proprio accanto al vecchio.
La particolarità consiste nel fatto che i due ponti furono uniti creando una sorta di terrazzo al centro: entrambi i ponti sono ancora quelli esistenti oggi, e transitando nella passeggiata “El Raffa” sottostante le arcate dei ponti, è ancora chiaramente visibile la struttura di collegamento tra la nuova e la vecchia struttura.
Il ponte ospita nel mezzo la statua al generale Giacomo Antonini: inaugurato nel 1891 celebra le vittorie in guerra di questo militare di Prato Sesia ma con origini a Vocca, che combattè con Napoleone in Dalmazia e in Russia e fu decorato con la Legion d’onore e il grado di tenente colonnello. A Palazzo dei Musei è ospitato il braccio imbalsamato del generale che venne amputato durante una battaglia!

Sulla piazza Antonini sorge anche il Palazzo Scarognini D’Adda: edificato a metà Cinquecento, ospitò questa nobile famiglia milanese e le sue vicissitudini strettamente legate alla storia valsesiana. Di fronte al palazzo, la chiesa di San Giacomo, le cui prime notizie risalgono al 1361, poi ampliata ed abbellita anche grazie alle elargizioni della famiglia D’Adda. L’originale forma del suo campanile e il suo “tempo medio” sul quadrante dell’orologio, sono una vista inconfondibile nel panorama di Varallo.