Il panorama più celebre di Varallo è senza dubbio quello che si ammira dalla “binda” del Sacro Monte. La conca di Varallo regala però meravigliose viste anche da altri punti panoramici.
Ce ne sono due in particolare che sono particolarmente cari ai varallini, perché sono mèta di piacevoli e affollate passeggiate nella bella stagione e perché coincidono con due graziose chiesette.
La prima è la chiesa dedicata alla Madonna del Cuore. Posta a metà della rupe su cui poggia il Sacro Monte, questo edificio spicca per il suo colore rosa e la particolare architettura.
Si raggiunge con dieci minuti di cammino dalla Collegiata di San Gaudenzio. La costruzione fu voluta e finanziata dalla famiglia Alberganti di Varallo particolarmente devota al Sacro Cuore.
La chiesa venne così edificata tra il 29 luglio 1737 e il 21 dicembre 1739; l’edificio è provvisto di sacrestia, costituito da due campate poligonali coperte da volte, aula e presbiterio che, chiuso da una cancellata, funge da santuario. Dietro la sacrestia si trovano i locali per l’abitazione dell’eremita in uso fino agli inizi del secolo XX. Al centro dell’altare in una nicchia è conservata la statua in terracotta policroma della Madonna che presenta al centro del proprio cuore un piccolo bambin Gesù, scuola Giovanni D’Enrico (sec. XVIII).
Proprio dietro la chiesetta proseguendo nel sentiero, si raggiunge il Sacro Monte con una bella passeggiata che attraversa un suggestivo bosco di castagni: pare che proprio in questa piccola valletta sorgessero i forni dove venivano cotte le statue di terracotta del Sacro Monte (recentemente sono stati fatti alcuni ritrovamenti).
L’altro edificio, da pochi anni ritornato al suo antico splendore dopo una ristrutturazione che ha coinvolto tutta la città, è la chiesa di Santa Barbara al Cucco. Il bianco edificio si trova a mezza costa sul Monte Tre Croci, ed è in posizione così panoramica da essere visibile praticamente da tutta la città e anche arrivando dalla bassa valle. Si raggiunge sia dalla carrozzabile del Sacro Monte, dove diparte un sentiero, oppure da Case Sparse, inserita nel circuito dei sentieri di Padre Gallino del Grim del Cai Varallo.
La chiesetta detta del “Cucco”, è dedicata a Santa Barbara patrona degli artiglieri, e sorge a quota 668 metri arroccata su uno sperone roccioso.
Era la cappella del piccolo villaggio del Cucco, oggi ormai diroccato, che sorge poco più avanti. Incerte sono le vicende storiche: sicuramente era già edificata nel 1688, anno in cui fu realizzata da Giovanni Blasio Manauft l’incisione “La Nuova Gerusalemme nel Sacro Monte di Varallo”. L’edificazione è da collocarsi quindi nella prima metà del XVII secolo, epoca di gran fervore per l’edilizia sacra valsesiana.
La chiesa del Cucco è l’unica in Valsesia ed una delle poche in diocesi dedicata a Santa Barbara, la martire di Rieti, patrona dei pompieri, dei fuochisti, degli artificieri e, come già detto, degli artiglieri.